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Domani 12 dicembre 2024 alle ore 11:00 presso l'Aula Consiliare del Comune di Sezze verrà celebrato il 135° anniversario del Ginnasio statale Pacifici e De Magistris. Saranno presenti, la dirigente dell'ISISS di Sezze, professoressa Rossella Marra e il sindaco Lidano Lucidi. L'intervento storico sarà affidato al professor Giancarlo Onorati che illustrerà sulla base delle ricerche storiche le ultime volontà della nobildonna Giacinta Pacifici e di Superio De Magistris, e dell’intricata storia del Regio Ginnasio di Sezze. Durante la mattinata saranno presenti gli alunni del ginnasio di ieri e di oggi e per l'occasione verrà presentato il logo del 135° anniversario.
Il presidente del Consiglio comunale di Sezze, Dottor Pietro Del Duca, in qualità anche di ex alunno del ginnasio interviene: "Un momento importante per la comunità scolastica di Sezze che con questa celebrazione vuole ricordare il Regio ginnasio istituito a Sezze nell'anno scolastico 1888-1889 in seguito al lascito della nobildonna Maria  Giacinta Pacifici, vedova del Cavalier Superio De Magistris che nel 1825 lasciò in eredità al popolo di Sezze, per la fondazione di istituti pubblici, una cospicua somma di denaro. La presenza degli alunni di ieri e di oggi, nella cerimonia del 135° anniversario, mostra l'importanza di questa istituzione scolastica che nel tempo ha formato tantissimi studenti setini e non".

 

 

 

L’asilo nido comunale “Don Lorenzo Milani” di Sezze celebra 10 anni di attività. Venerdì prossimo 13 dicembre si svolgerà infatti un evento presso l’Auditorium “San Michele Arcangelo” (ore 10:30-12:30) per commemorare questo primo decennale della struttura di via Piagge Marine. Nato nel settembre del 2014, grazie dalla collaborazione tra il Comune di Sezze e la cooperativa romana Kairos, l’obiettivo di questo asilo era di fornire al territorio il primo servizio educativo e sociale per sostenere la crescita e lo sviluppo di bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età. All’evento, che è aperto al pubblico, parteciperanno il sindaco Lidano Lucidi, il vicesindaco e assessore alla Scuola, Michela Capuccilli, il presidente di Kairos, Alessandro Capponi, la coordinatrice dell’asilo nido, Anna Maria De Angelis, e rappresentanti del team educativo e della cooperativa.

 “L’asilo nido ‘Don Lorenzo Milani’ spegne una candelina importante, che ci rende orgogliosi e che certifica gli ottimi risultati raggiunti in questo decennio”, ha detto il sindaco di Sezze Lidano Lucidi, “con la convinzione che nei prossimi anni i risultati saranno altrettanto importanti”.

 “Partecipare a questo evento è motivo di grande orgoglio”, ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Scuola, Michela Capuccilli. “La struttura è cresciuta qualitativamente negli anni e questa Amministrazione apprezza il duro lavoro che quotidianamente viene svolto all’interno del nido dagli operatori e da tutte quelle persone che concorrono a formare in prima battuta le generazioni del futuro”.

“L’approccio formativo dell’asilo nido ‘Don Lorenzo Milani’ si ispira al modello pedagogico del noto presbitero, scrittore, docente ed educatore cattolico di cui porta il nome”, ha sottolineato il presidente della cooperativa Kairos, Alessandro Capponi. “In questi dieci anni, la struttura ha avuto la forza di promuovere un’azione quotidiana con le famiglie e rappresenta oggi una buona pratica a disposizione della città e delle sue innovative politiche per la prima infanzia. Un modello concreto, dunque, che rappresenta uno dei progetti più significativi per raccontare l’impegno decennale tra il territorio e la nostra cooperativa volto allo sviluppo cognitivo, emotivo, fisico, linguistico e sociale dei bambini di Sezze”.

 “In questi dieci anni, sono più di 230 le famiglie che si sono rivolte al nostro asilo, con tanti bambini e bambine che hanno avuto l’opportunità di dedicarsi alla scoperta, all’esplorazione e alla condivisione”, ha ricordato la coordinatrice dell’asilo, Anna Maria De Angelis. “Momenti di crescita hanno favorito e offerto opportunità di esperienze educative di qualità per tutti, con attenzione ai nuclei familiari in situazione di vulnerabilità. Nei prossimi anni, il team intende fruire dei frutti del lavoro dell'Amministrazione locale, come la sezione per bambini della Biblioteca Comunale o la nuova area giochi del Parco della Rimembranza”.

 La partecipazione al decimo anniversario dell’asilo nido “Don Lorenzo Milani” è aperta a tutta la cittadinanza. In occasione dell’evento, sarà anche allestita una mostra fotografica che ripercorrerà questo decennio di attività al servizio delle famiglie e dei bambini di Sezze.

 

Comunicato Stampa sindaco di Sezze.

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Hanno preso il via questa mattina i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza del campo da basket all’aperto nell’area de La Macchia, su viale dei Cappuccini. A darne notizia è stato il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che sin dal suo insediamento aveva sottolineato l’importanza di restituire quello spazio alla comunità setina. Proprio il primo cittadino non ha nascosto la sua soddisfazione per l’inizio di questi lavori: “Migliaia di ragazzi di Sezze, di ogni generazione, sono letteralmente cresciuti in quella zona – ha spiegato Lidano Lucidi – e vedere quel campetto in condizioni così brutte è stato veramente un colpo al cuore. Per questo motivo ci siamo impegnati per recuperare uno spazio così importante per tutto quello che rappresenta”. I lavori interesseranno la piccola tribuna adiacente al campo, ma anche la pavimentazione della stessa struttura ed il ripristino dei canestri che tante storie possono raccontare in quel luogo che, come sottolineato dallo stesso sindaco di Sezze, ha assistito al passaggio di intere generazioni appassionate di pallacanestro, che in quella zona a ridosso del centro città hanno perfezionato la propria tecnica e sicuramente passato momenti in allegria e spensieratezza: “Siamo stati tutti giovani e quel luogo per ognuno di noi rappresenta qualcosa – ha proseguito il sindaco di Sezze – Perciò era veramente doveroso impegnarsi per restituirgli un minimo di dignità, così come a tante altre zone di Sezze sulle quali stiamo intervenendo e per le quali l’impegno e la difficoltà oggettiva di reperire fondi saranno sicuramente ripagati”.

 

 

Sarà rivolta a giovani tra i 14 e i 20 anni una delle attività inserite nel più vasto progetto per il Centro di Aggregazione Giovanile di Sezze e si tratterà di un'esperienza unica di scoperta e valorizzazione del patrimonio culturale locale. Ad occuparsene sarà l'IACS, associazione impegnata nella promozione culturale e sociale, che all’interno delle iniziative che caratterizzano il progetto “Upgrade” ha lanciato un nuovo progetto fotografico che coinvolge gli studenti dell'ISISS Pacifici e De Magistris. Il progetto, intitolato "Narrare il Territorio", si propone di stimolare l'appartenenza al proprio contesto attraverso lo storytelling fotografico, un linguaggio visivo che supera le barriere linguistiche ed esprime storie e emozioni, invitando gli studenti a esplorare il loro territorio tramite una serie di attività pratiche, dalla produzione alla presentazione finale dei materiali. La prima fase comprenderà 52 ore di formazione e attività pratiche, con gli studenti che avranno l’opportunità di scoprire e documentare i luoghi più significativi di Sezze, accompagnati da esperti nel settore della fotografia e della narrazione visiva. L’itinerario prevede passeggiate esplorative nel paese, durante le quali i partecipanti riceveranno indicazioni tecniche fondamentali riguardo la fotografia, come l'uso della luce e l'angolazione. Ogni settimana, si terranno anche incontri dedicati all’editing e all’archiviazione delle immagini prodotte, presso il Centro di Aggregazione Giovanile sito nel centro “Calabresi”. Nella fase successiva le fotografie selezionate da una giuria popolare e di esperti saranno esposte in una mostra permanente negli spazi del Centro di Aggregazione Giovanile. I visitatori avranno l'opportunità di apprezzare le 10 migliori immagini, frutto della creatività e dell'impegno dei giovani fotografi. Inoltre, tutte le altre opere saranno presentate in una cornice digitale, rendendo il patrimonio visivo accessibile a tutti.Il progetto "Narrare il Territorio" non solo mira a valorizzare gli aspetti materiali e immateriali di Sezze, come i suoi eventi tradizionali e le produzioni tipiche, ma anche a creare un legame profondo tra i giovani e la loro comunità. Attraverso le immagini, i partecipanti potranno esprimere e condividere la loro visione del paese, contribuendo a preservare la memoria e la storia locale. Il Carnevale Setino, la Sagra del Carciofo, la Rappresentazione della Passione di Cristo e altre ricorrenze che nutrono l’identità culturale di Sezze verranno così catturate e raccontate. Per iscriversi occorrerà compilare l’apposito form presente nella sezione “Progetto Upgrade” del sito del Comune di Sezze.

Domenica, 08 Dicembre 2024 06:52

Il gran ballo degli impresentabili

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La Presidente del Consiglio si è costruito attorno un cerchio magico di fedelissimi, familiari e amici di lungo corso, infischiandosene bellamente dei trascorsi personali alquanto imbarazzanti di alcuni di loro e delle critiche che le vengono rivolte per un’azione di governo tutt’altro che brillante, tanto più che i sondaggi continuano a premiarla insieme al suo partito.
 
Finora Giorgia Meloni è riuscita a tenere a bada i riottosi alleati, in particolare Matteo Salvini il quale, dopo aver dilapidato rapidamente l’enorme patrimonio di consensi conquistati appena qualche anno fa, ora stenta ad adattarsi al ruolo di alleato minore e cerca di conquistare spazi e visibilità agitandosi in modo scomposto e facendosi propugnatore di idee politiche sempre più di estrema destra.
 
Nonostante gli sforzi e l’azione politica seria e importante di Elly Schlein e del Partito Democratico una coalizione di centrosinistra coesa e forte, in grado di contendere la guida del governo e di scalzare l’attuale Presidente del Consiglio è ancora tutta da costruire e pertanto Giorgia Meloni tira dritta per la sua strada.
 
Alcuni decenni fa Silvio Berlusconi si assunse la responsabilità storica di sdoganare gli ex missini, eredi del fascismo, di portarli al governo rivestendoli con gli abiti di una destra presentabile, ma a distanza di anni il suo partito, Forza Italia, è stato fagocitato proprio da costoro ed è passato dalla maggioranza relativa dei consensi a forza minore della coalizione di centrodestra.      
 
Quando Giorgia Meloni fu nominata Presidente del Consiglio, una parte almeno della stampa nazionale sottolineò come fossimo di fronte all’esecutivo più a destra della storia repubblicana, mentre oggi viene definita una politica di “destra” e perfino di “centrodestra”, senza contare che tutti hanno accettato di chiamare al maschile una donna: il Presidente del Consiglio…..
 
Insomma in questi mesi abbiamo assistito ad un rapido mutamento di giudizio di tanti osservatori, giornalisti ed opinionisti, ad un crescente conformismo verso i nuovi potenti e ad una assuefazione a modi di pensare e a comportamenti censurabili e comunque contrastanti con i valori costituzionali di molti personaggi di questa destra estrema oggi al governo.
 
I busti di Mussolini nella casa del presidente del Senato, da scelta scandalosa, sono diventati una nota di colore.
 
Inneggiare al fascismo è una manifestazione di folklore.
 
Essere stati vicini e in alcuni casi aver militato in gruppi neofascisti al limite della legalità costituzionale è giudicato un banale errore di gioventù, al più un eccesso di entusiasmo da perdonare senza pensarci troppo.
 
Dopo la nomina di Raffaele Fitto alla Commissione Europea, la Presidente del Consiglio, “il” presidente per i cortigiani plaudenti, ha chiamato a ricoprire il posto del ministro dimissionario Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. Un normale avvicendamento, se non fosse che il 25 aprile del 2020, anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il buon neoministro, allora candidato alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, aveva pubblicato una sua foto sul suo profilo Facebook indossando una mascherina con la scritta “Boia chi molla”. La foto fu prontamente rimossa, ma l’atto in sé rimane in tutta la sua gravità.
 
D’altra parte il 30 dicembre dello scorso anno, Tommaso Foti celebrò alla Camera dei Deputati  il raggiunto traguardo del voto alla legge di Bilancio citando lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti, assai vicino a Benito Mussolini e molto caro ai nostalgici del ventennio, riportando, tra gli applausi scroscianti dei suoi sodali di partito, questa sua frase: “Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle!”.
 
Tommaso Foti è stato sostituito come capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia da Galeazzo Bignami, apparso in una foto travestito da nazista nel giorno del suo addio al celibato nel 2005, di cui si è scusato appena 17 anni dopo, quando è stato nominato viceministro. Un peccato di gioventù? Tutt’altro! Nel gennaio di quest’anno, nel corso della visita istituzionale a Forlì della Presidente del Consiglio e della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il neocapogruppo è stato accusato di aver cercato di impedire a dei cittadini alluvionati di manifestare pacificamente. Il Sindacato dei Funzionari di Polizia ha reso noto che Bignami avrebbe protestato con il dirigente del servizio di ordine pubblico, accusandolo di incompetenza per aver permesso ai manifestanti di avvicinarsi. Bignami ignora che in Italia la Costituzione garantisce il diritto alla libera espressione. Non contento nel mese di giugno sempre di quest’anno, durante un evento elettorale è arrivato ad affermare che i rimborsi per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna sarebbero stati ritirati se il Partito Democratico avesse continuato a criticare il governo. Il neo capogruppo ha davvero un’idea singolare dell’opposizione politica. Se a tutto questo aggiungiamo poi le posizioni assunte contro aborto e i diritti della comunità lgbtq+ il quadro si completa.
 
Intanto la nave va nell’indifferenza e nel conformismo dei più. Peccato che a farne le spese è la nostra democrazia, progressivamente svuotata e svilita nei suoi valori.

 

 

Il Natale Setino 2024 si è aperto ufficialmente il 6 dicembre a Sezze, portando con sé una magia che promette di accompagnare cittadini e visitatori fino al prossimo 6 gennaio. Questa manifestazione, ormai un appuntamento irrinunciabile, si distingue per la capacità di unire tradizione e innovazione, grazie al lavoro instancabile della comunità locale e al supporto delle istituzioni. L’assessore alla Cultura e vicesindaco Michela Capuccilli ha voluto sottolineare il valore della collaborazione che rende possibile un evento così ricco e partecipato: "Organizzare il Natale Setino significa guardare oltre il semplice calendario degli eventi, significa creare un percorso condiviso che coinvolga tutta la comunità. Abbiamo imparato molto dai tre anni precedenti e quest’anno abbiamo trovato una linea guida che tutte le associazioni hanno abbracciato spontaneamente. Questo ci ha permesso di realizzare una manifestazione che valorizza il nostro territorio e la sua anima autentica". Secondo l’assessore, le tante associazioni locali rappresentano il vero motore del Natale a Sezze: "Senza il loro impegno, la loro passione e la loro creatività, non potremmo offrire un programma così variegato e di qualità. Ogni associazione ha portato il proprio contributo, con l’obiettivo comune di rendere il Natale un momento di aggregazione, di riscoperta della nostra storia e delle nostre tradizioni". Il Natale Setino, infatti, non è solo una celebrazione delle festività, ma anche un’occasione per mettere in risalto le radici culturali e storiche di Sezze: "Quest’anno abbiamo voluto dare particolare rilievo alla cultura e alla storia del nostro territorio, collegandole al presente con iniziative che guardano al futuro, come quelle legate al Giubileo 2025. Sezze – ha spiegato ancora il vicesindaco di Sezze – ha un patrimonio storico e artistico straordinario, che merita di essere scoperto e valorizzato in ogni sua sfumatura". Per Michela Capuccilli, però, l’anima del Natale Setino non risiede solo negli eventi o nelle decorazioni, ma nello spirito che pervade la comunità: "Il Natale a Sezze è un momento di condivisione, di incontro e di riflessione. Ogni iniziativa nasce con l’intento di creare emozioni autentiche e di far sentire ogni cittadino parte di qualcosa di speciale. È bello vedere come anche i visitatori che arrivano da fuori riescano a cogliere questa atmosfera unica, che fa del nostro Natale un’esperienza indimenticabile". L’assessore alla Cultura ha concluso con uno sguardo positivo verso il futuro, sottolineando come il Natale Setino sia diventato un modello di collaborazione e crescita per tutto il territorio: "Questo evento è la dimostrazione di quanto possiamo fare quando lavoriamo insieme. È un risultato che ci riempie di orgoglio e che ci sprona a continuare su questa strada. Il nostro obiettivo non è solo celebrare il Natale, ma rafforzare l’identità culturale e sociale di Sezze, rendendola sempre più viva e partecipata".

 

Nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Sezze (LT) hanno deferito, in stato di libertà, un uomo di 55 anni per porto di armi od oggetti atti ad offendere. Nello specifico, un Carabiniere in servizio presso il predetto Comando, ha avuto di riscontrare che l’uomo, che si era recato in caserma per sporgere una denuncia di smarrimento, aveva al seguito un coltello, senza giustificato motivo. Per quanto sopra, i militari dell’Arma hanno sottoposto a sequestro il coltello, denunciando l’uomo.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione

 

 

In questi giorni la comunità sta assistendo ad una nuova guerra tra partiti e fazioni opposte, tra cittadini e amministratori. Al centro del dibattito, questa volta, il centro sociale dello Scalo e il Centro per l’Impiego. In atto un aspro conflitto a colpi di comunicati stampa e insulti vari sui social, divenuti ormai piazze virtuali di sfogo e vomitorium generale. Una rivalità tra due comunità, quella di Sezze e Sezze Scalo, per qualcuno Sezze Alto e Sezze Basso, che si vuole o si sta cercando di acuire ed esacerbare ad arte, facendo sconfinare così le rivalità oltre i confini della politica. Sembra di assistere alla lotta intestina tra le casate dei Guelfi e Ghibellini della Firenze del XIV secolo, quando i bollori e le tensioni politiche sfociarono in divergenze di fedeltà, di identità e quindi di influenze dirette sulla comunità, sulle arti e sulla cultura.

Niente di più deleterio e dannoso per tutti e per Sezze che resta unica e inseparabile. Niente di più sbagliato per una comunità già seriamente in difficoltà per i tanti problemi che ci sono. Niente di più ingiusto per chi è costretto a subire tutto ciò.

L’invito che mi permetto di fare è quello di trovare un terreno di confronto, di sforzarsi per il bene di tutti; è quello di fare un passo indietro per farne poi due in avanti, ma nella stessa direzione. Restare fermi sulle barricate non giova a nessuno, brandire il bastone dell'orgoglio non serve e non è servito come la storia di questa città ci ha già insegnato. La politica deve ascoltare i cittadini, deve evitare categoricamente di mettersi su un piedistallo, non deve rincorrerli, mentre i cittadini devono fare la loro parte collaborando e diventando strumenti attivi di partecipazione. L'ascolto reciproco è sempre stato un atto di generosità che non possiamo non permetterci. Coltivare il confronto è oggi un atto necessario, imprescindibile e doveroso. Spero che queste poche parole non restino vane.

 

 

 

Nell’ambito della rassegna “Il territorio racconta i sapori del Lazio” che la Regione Lazio ha organizzato all’interno di “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccole e media editoria in programma a Roma, presso la Nuvola, dal 4 all’8 dicembre, venerdì  prossimo, il Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latin) terrà, alle 13.30 presso lo stand della stessa Regione Lazio un incontro in cui, oltre a parlare degli “Oliveti delle colline pontine: un’antica coltura a difesa dell’ambiente e della salute”, è prevista “La degustazione dell’olio extravergine di oliva monocultivar  itrana”, guidata da Luigi Centauri, capo panel e presidente dello stesso Capol.   Mentre a illustrare l’olivicoltura dell’Agro Pontino saranno Marisa Pietrosanti e Alessandro Rossi. In provincia di Latina, la coltivazione delle olive della varietà itrana si estende su una superficie complessiva di 9.500 ettari, pari al 76% della superficie olivicola del territorio (da Castelforte a Rocca Massima), interessando la zona collinare dei Monti Ausoni, Monti Lepini e Monti Aurunci. Da sempre il Capo, al concorso provinciale “L’olio delle Colline”, dedica una sezione ai “Paesaggi dell’Extravergine e Buona Pratica Agricola” e il premio “Custode delle Colline” è rivolto alle aziende olivicole che operano rispettando i requisiti agro-ambientali. Con tale premio gli organizzatori puntano a cogliere il legame profondo tra produzione, cultura e paesaggio dell’ulivo, indirizzando l’attenzione e lo sguardo sulle esperienze e le differenze legate al territorio e ai differenti metodi di coltivazione. Circa la degustazione guidata degli oli, oltre a far conoscere le loro caratteristiche organolettiche  punta anche a formare gli stessi consumatori. “L’itrana – ricorda Centauri -  è una varietà a maturazione scalare e tardiva;  il periodo migliore per la raccolta va da fine ottobre a gennaio. Quando le olive vengono raccolte precocemente, ossia non ancora completamente mature, donano un olio dalle caratteristiche  pregevoli che può essere apprezzato sia dagli esperti che dai consumatori. Al naso, spicca un sentore di pomodoro verde molto accentuato, accompagnato da un livello medio-alto di profumi; alla bocca. il sentore è ancora evidente e si accompagna a note di amaro e piccanti decise, ma mai troppo pronunciate. Segno questo – precisa il presidente del Capol -   che la concentrazione di polifenoli è importante, ma non tale da comprometterne l’uso in cucina. Quando si valuta un olio, quando se ne sceglie uno per la cucina, bisogna cercare un compromesso tra le qualità salutistiche e quelle organolettiche”.

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fratelli d'Italia di Sezze.

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Spiace constatare come, ancora una volta, l’amministrazione comunale di Sezze e, precisamente, la “maggioranza consigliare dei gruppi Identità Setina, Lista Lucidi e Progetto Sezze 2000”, si dedichi a distorcere il pensiero di chi esprime una visione diversa anziché avviare una riflessione costruttiva. È una prassi che ormai conosciamo bene. Cogliamo, comunque, con favore il riconoscimento, seppur implicito, dell’impegno che Fratelli d’Italia ha dimostrato a livello nazionale, contribuendo a garantire i finanziamenti che rendono possibili molte delle opere che questa amministrazione si vanta di realizzare. Tuttavia, non possiamo ignorare il problema fondamentale: la gestione delle risorse pubbliche deve essere caratterizzata da scelte logiche, ponderate e rispettose delle esigenze di tutta la comunità. Nel merito delle questioni sollevate, ribadiamo, inoltre, come NON siamo contrari alla costruzione di un asilo nido, anzi, riteniamo che sia un servizio fondamentale per le famiglie. Quello che contestiamo è la scelta di collocarlo nell’UNICA struttura dedicata ai nostri anziani, che costituiscono una risorsa preziosa per la comunità e meritano spazi adeguati. Una decisione così delicata avrebbe richiesto un confronto più ampio, non una scelta imposta dall’alto, affrettata e, soprattutto, non condivisa, oltre che con la cittadinanza, con i gruppi consiliari di opposizione, a dispetto della tanto declamata collaborazione tra TUTTE le componenti di questa amministrazione.

Per il trasferimento del Centro per l’Impiego al Monastero delle Clarisse, anche in questo caso, non si discute la necessità di potenziare i servizi legati al lavoro, ma non comprendiamo come il trasferimento possa garantire un miglioramento concreto. Si tratta di un progetto che, così come presentato, appare più dettato da logiche contingenti che da una visione strategica e lungimirante. Apprendiamo, da ultimo, con piacere come l’amministrazione comunale riconosca lo Scalo un punto strategico per Sezze, ma ciò non giustifica scelte poco meditate e prive di una logica coerente. Se davvero l’obiettivo è valorizzare lo Scalo, è necessario farlo con interventi che rispettino sia le esigenze attuali sia la storia e il suo tessuto sociale. Fratelli d’Italia di Sezze non si oppone a prescindere alle opere pubbliche, ma continuerà a denunciare quando le risorse vengono spese male (si veda in proposito quanto accaduto per il centro di compostaggio, progetto ritirato poiché pensato in fretta per intercettare fondi senza una reale pianificazione). Le critiche costruttive non sono un paradosso politico, bensì un atto di responsabilità verso i cittadini che rappresentiamo. Siamo sempre pronti al confronto, ma rimandiamo al mittente ogni tentativo di strumentalizzare il nostro operato per nascondere l’assenza di un dialogo vero e di una programmazione consapevole.

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