
redazione
Sezze 1816: il primo catasto Gregoriano dello stato Pontificio
Pio VII, con motu proprio del 1816, nel più ampio quadro della riforma amministrativa, ordinò l'impostazione di un nuovo catasto geometrico-particellare per tutto il territorio dello Stato pontificio. La compilazione del nuovo catasto <<a misura e stima>> fu affidata alla Congregazione dei catasti che confermò il mantenimento di alcune cancellerie ed emanò, il primo dicembre 1817, un regolamento in cui affidava ad esse, per il territorio di competenza, la custodia del catasto, dei libri delle volture e di tutti gli atti relativi agli estimi e alla dativa reale; i cancellieri, inoltre potevano rilasciare certificati ma non copie di mappe. Questo catasto, chiamato gregoriano perché attivato nel 1835 dal pontefice Gregorio XVI, costituì la base per la compilazione del catasto italiano, infatti con r.d. del 16 novembre 1870 n. 6046 le cancellerie del Censo furono sostituite dalle Agenzie delle imposte che continuarono l'opera di aggiornamento dei registri catastali L’opera di catastazione geometrico – particellare avviata durante il periodo francese fu continuata da Pio VII che ne affidò la realizzazione alla Presidenza generale del censo. Il catasto ebbe piena attuazione nel 1835, anno in cui fu promulgato da Gregorio XVI. La documentazione conservata presso l'Archivio di Stato di Latina riguarda i comuni di Bassiano, Cisterna, Cori, Maenza, Norma, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccamassima, Roccasecca, S. Felice, Sermoneta, Sezze, Sonnino e Terracina. L'organizzazione ed il controllo delle funzioni censuarie spettavano alle Cancellerie del censo di Terracina, di Priverno, di Sezze, di Velletri e di Roma; poi divenute Agenzie delle imposte dirette e del catasto in forza del r.d. 6046/1870. Il fondo è stato versato dall'Ufficio Tecnico Erariale nel 1960.
“L’OLIO DELLE COLLINE”, APERTE LE ISCRIZIONI ALLA XVII EDIZIONE DEL CONCORSO
Giunto alla diciassettesima edizione, il Concorso provinciale “L’Olio delle Colline – Paesaggi dell’extravergine e buona pratica agricola dei Lepini, Ausoni e Aurunci”, si terrà, come sempre, a febbraio. Il Concorso è rivolto a olivicoltori che abbiano prodotto almeno cinquanta chilogrammi di olio nell’annata 2021/2022. Le domande di partecipazione dovranno pervenire presso la sede del Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina – via Carrara, 12 /A, presso Centro Servizi Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina) entro il 15 gennaio 2022. I campioni di olio ammessi saranno sottoposti a un esame organolettico, che sarà effettuato nella Sala Panel della Camera di Commercio e nella Sala Panel del Capol da una giuria coordinata dal Capo Panel Giulio Scatolini e composta di assaggiatori iscritti all’Elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extra vergini. Verranno premiati i primi tre oli extravergini classificati nelle tre categorie: Fruttato leggero, Fruttato medio e Fruttato intenso. Ai restanti campioni di olio selezionati per la finale sarà assegnata la “Gran Menzione”. Sono previsti premi all’Olio Dop Colline Pontine, al Miglior Olio Biologico e alla Migliore confezione ed etichetta. Il Concorso assegna poi i premi “Olivicoltore veterano”, “Giovane olivicoltore” e “Verde in rosa”, un nuovo riconoscimento che verrà dato alle “donne dell’olio pontino”. Dedica infine una sezione ai “Paesaggi dell’Extravergine e Buona Pratica Agricola” in cui viene attribuito il Premio “Custode delle Colline” a quelle aziende olivicole che operano rispettando i requisiti agro-ambientali. Con tale premio gli organizzatori puntano a cogliere il legame profondo tra produzione, cultura e paesaggio dell’ulivo, indirizzando l’attenzione e lo sguardo sulle esperienze e le differenze legate al territorio e ai differenti metodi di coltivazione. Paesaggi le cui immagini rappresentano l’olivicoltura e la produzione dell’olio, viste in tutti i loro aspetti, con particolare attenzione al paesaggio contemporaneo nei diversi territori collinari della provincia caratterizzati dalla presenza dell’ulivo. Scopo del Concorso è promuovere e valorizzare l’olio extra vergine di oliva e diffondere la cultura dell’assaggio professionale. “Questo concorso è itinerante - afferma Luigi Centauri, presidente del Capol e coordinatore dello stesso Concorso - e come tale si è svolto in passato nei luoghi più suggestivi della provincia, come l’Abbazia di Valvisciolo, il Castello di Itri, il Castello Caetani di Sermoneta, l’Abbazia di Fossanova, il Palazzo Baronale di Fondi, il Castello di San Martino, Castello Baronale di Maenza, Pantanello di Ninfa, Palazzo M di Latina. È un momento importante in cui si può conoscere e comunicare le qualità, organolettiche e salutistiche, dell’olio pontino. Circa tali qualità, quest’anno raggiungeranno un livello molto alto perché la forte siccità, pur prolungando il periodo della cascola delle olive, ha ridotto notevolmente l'attacco della mosca olearia. Parliamo di dati non definitivi che potranno essere oggetto di variazioni in base ad una serie di fattori quali le rese delle prossime settimane, la eventualità di non raccolta, ovvero la fattispecie che i piccoli produttori rinuncino alla raccolta in considerazione dei costi da sostenere in rapporto alle piccole produzioni. La produzione di quest’anno dovrebbe raggiungere i 160 mila quintali, con un aumento rispetto all’anno scorso, che tra l’altro è stata tra le più basse degli ultimi venti anni, stimabile tra il 20 e il 30%. Produzione – conclude Centauri - che è distribuita sul territorio a macchia di leopardo, con alcune zone con una buona caricativa e altre con uno scarso raccolto”. Per meglio selezionare gli oli in gara, verranno organizzate preselezioni presso le aree interessate dal concorso (Lepini, Ausoni, Aurunci). È possibile consultare il bando nella sede del Capol, negli uffici della Provincia di Latina e nei frantoi dell’Agro Pontino. Per informazioni, si può contattare il 3291099593 o scrivere un’email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Lidano Lucidi è il nuovo sindaco di Sezze
Sezze ha scelto. Mancano pochi dati alla fine dello spoglio elettorale ma la vittoria al ballottaggio per il candidato sindaco Lidano Lucidi è ormai evidente. Lucidi supera Sergio Di Raimo di molte lunghezze. Il secondo turno ha confermato il dato e il trend del 3 – 4 ottobre scorso. Lucidi è il nuovo sindaco eletto con le liste Identità Setina, Lucidi Sindaco e Progetto Sezze 2000. Al candidato del centro sinistra Sergio Di Raimo l’onore di aver combattuto fino alla fine e di aver cercato di recuperare un dato di opinione molto forte. A Lucidi e alla sua squadra il merito di aver intercettato il malcontento e di aver tradotto in termini elettorali le richieste impellenti della comunità. Nei prossimi giorni ci sarà la proclamazione degli eletti e l’insediamento del primo consiglio comunale. Buon lavoro ai nuovi amministratori.
Crolla l'affluenza a Sezze. Oggi il nuovo sindaco
Cala ancora l’affluenza alle urne a Sezze. Alle 22 di ieri sera il dato evidenzia una percentuale del 36.60 % rispetto ad un 46.23% di 15 giorni fa (dati della Prefettura). Gli elettori setini ieri hanno dato forfait confermando il trend nazionale. Oggi seggi aperti fino alle 15, poi urne chiuse e inizio spoglio elettorale. Nel primo pomeriggio sapremo chi sarà il nuovo sindaco tra Sergio Di Raimo e Lidano Lucidi. Occhi puntati sui quartieri periferici.
Goffredo Bettini a Sezze per sostenere Di Raimo
Sezze - verso il ballottaggio.
Un campo largo di valori per le sfide del territorio. Giovedì 14 ottobre alle 18.30 a Sezze arriva Goffredo Bettini presso il tennis club di Sezze. “Nessuna elezione amministrativa può sfuggire ad una dimensione politica – afferma Salvatore La Penna - nessuna amministrazione può governare senza un campo di valori e di visioni condivise su cui fondare l’azione di governo e le relazioni istituzionali e politiche, per cogliere le opportunità per lo sviluppo del nostro territorio. Ne parleremo giovedì 14 con il nostro candidato sindaco Sergio Di Raimo e con un autorevolissimo esponente politico del PD come Goffredo Bettini”.
Di Raimo: l'appello alle forze politiche, ai cittadini e alle energie del civismo
Riceviamo e pubblichiamo l'appello al voto per il ballottaggio del 17 e 18 ottobre del candidato sindaco Sergio Di Raimo.
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Da candidato sindaco in vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, voglio rivolgere un appello alla città, alle forze politiche, alle singole persone ed in particolar modo alle migliori energie espresse dal civismo, soprattutto a quelle che da sempre hanno con noi condiviso l’appartenenza ad un campo politico, ideale e valoriale. Con queste forze, anche per nostri limiti di impostazione e di dialogo, non siamo riusciti a condividere negli ultimi anni percorsi amministrativi. È il momento di una scelta molto delicata. Fra il nostro campo, quello del centrosinistra allargato a forze moderate, e un coacervo di individualità di provenienza politica molto eterogenea, che nel nome di un presunto “cambiamento” mette insieme tutto e il contrario di tutto, vecchio e nuovo, per fare un cartello contro. Corriamo il rischio di relegare il nostro Paese ad un isolamento politico ed istituzionale e ad una confusione di visioni politiche che sarà difficilmente governabile una volta esaurita la fase elettorale.
Oggi abbiamo bisogno al contempo di una qualificata presenza amministrativa sui grandi progetti e sulle relazioni istituzionali sovracomunali e di una fase di grande accelerazione nella costruzione di pratiche, schemi ed equilibri rinnovati all’interno del nostro schieramento. Ce l’hanno detto in parte gli elettori, al primo turno, ed abbiamo appreso la lezione. Ora, però, è il tempo della responsabilità e della prospettiva. Siamo sicuri che insieme a quelle energie che da anni animano il dibattito politico in un campo di valori ben definito ci siano tutte le condizioni e l’urgenza per iniziare un percorso nuovo.
Lo dobbiamo a Sezze, lo dobbiamo fare per il futuro della nostra comunità.
Un successone la IV° edizione della Festa dei Nonni a Bassiano
Una comunità attiva tre giornate da ricordare
Un successo sorprendente, quello che si è potuto riscontrare in occasione della IV° edizione Festa dei Nonni svoltasi dal 1 Ottobre al 3 Ottobre 2021.
L’innovazione nell’organizzazione apportata e proposta dal Comitato di Gestione e dal Collegio dei Revisori ha riscontrato e coinvolto la comunità bassianese suscitando un grande interesse ed entusiasmo che rappresenta ormai uno dei momenti più qualificanti della nostra attività.
L’obiettivo principale di questi 3 giorni di festa è stato quello di dare risalto al ruolo, che svolgono i nonni nell’ambito familiare e sociale dove sono sempre più protagonisti nel quotidiano di ogni famiglia, rappresentando in particolare per i nipoti un riferimento imprescindibile dal punto di vista affettivo, educativo ed anche economico .
Nel festeggiare i nonni il Centro Sociale Anziani ha voluto valorizzare ed evidenziare la nostra storia e le nostre radici nel considerarli parte attiva della nostra comunità bassianese.
Non a caso tutte e tre le iniziative diversificate e i programmati eventi hanno visto gli stessi nonni protagonisti, con l’occasione si è voluto farli incontrare con le nuove generazioni ( rappresentanti in servizio presto il nostro centro da due giovani del Servizio Civile , Jacopo De Santis e Stefano Cacciotti) perché “ non c’è il futuro senza memoria “ nel continuare questo rapporto quale importante risorsa, memoria storica e affettiva verso le nuove generazioni .
Le date scelte non sono state casuali, infatti la 1° giornata si è svolta nella scuola dell’infanzia di Bassiano.
Alla manifestazione erano presenti il sindaco Domenico Guidi, il Direttore Ipermercato Conad Sermoneta Forte Fabrizio , il Presidente del Centro Sociale Anziani Lambiasi Gio Battista e Bernabei Ernesto membro del Comitato di Gestione .
I bambini della scuola dell’infanzia insieme alle loro insegnanti hanno voluto regalare una mattinata di grande festa ed allegria che con il loro genuino entusiasmo sono stati capaci di coinvolgerci in un momento veramente commovente e partecipato .
Quindi è stata una giornata diversa dal solito, che ha visto i bambini animare la mattina con poesie e canti sul valore della ricorrenza preparati dalle maestre.
Al termine sono stati consegnati simpatici omaggi consegnati dal direttore Conad Superstore di Sermoneta Forte Fabrizio da portarsi a casa come ricordo concreto della mattinata vissuta in clima di condivisione e spensieratezza .
Nella 2° giornata , sabato 2 ottobre il Centro Sociale Anziani nella continuità della sua programmazione sociale ha scelto di puntare su un messaggio e cammino della salute , prevenzione e corretti stili di vita sano per vivere meglio .
Promuovendo con il Centro Diagnostico Cerapo una serie di screening effettuati dal Dottor Porcelli Franco e il Dottor Fabri Gianfranco riguardanti un esame ecografico sulla tiroide, coinvolgendo per le diverse giornate molti iscritti con lo scopo di sensibilizzare i nonni al controllo , in quanto molto spesso sono presi dal prendersi cura degli altri dimenticandosi di se stessi.
Nella mattinata di Domenica 3 Ottobre è stata effettuata una visita a sfondo culturale, turistica e storica presso il Cimitero Americano , ricevuti dalla direttrice Melanie Resto e dal suo vice che ci hanno illustrato la fase storica della realizzazione di questo cimitero e suscitando in noi uno stato d’animo di forte commozione .
Infine nel sacrario è stata depositata una corona in ossequio rispettoso per tutti i caduti della Seconda Guerra Mondiale .
Successivamente si ha partecipato alla Santa Messa presso la Basilica Santa Teresa del Bambin Gesù che nell’omelia il sacerdote celebrante ha benedetto e citato la presenza del nostro centro.
La festa dei nonni, come tutte le feste che si rispettano si è conclusa a tavola presso il ristorante “ La Boccuccia” di Anzio con un ricco menù a base di pesce, accompagnati da una buona musica, coinvolgendo molti iscritti con canti e balli e a seguire una ricca riffa .
È stata una festa molto attesa come ogni anno che ha riscosso un notevole successo, perché è stato un momento di condivisione sociale e inclusiva come commentato dal Presidente Lambiasi, ritenendola un’occasione preziosa di scambio , di socializzazione, di integrazione della comunità bassianese, dove i nonni sono protagonisti, a tutti costoro va il nostro saluto e la più sincera gratitudine .
Ringrazio i giovani del Servizio Civile per l’impegno profuso che con la loro fattiva e importante collaborazione hanno consentito la realizzazione della IV° Festa dei Nonni.
La Penna: sulla sanità non buttiamola in caciara
Su un tema delicato come la sanità, di competenza regionale, interviene il consigliere regionale del Pd Salvatore La Penna, il quale invita a non buttarla in caciara, soprattutto durante una campagna elettorale per le elezioni comunali.
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Vorrei ribadire alcuni concetti e ricordare alcuni fatti, in maniera sintetica:
1. L’Ospedale di Sezze è stato chiuso con Decreto della Presidente della Regione Lazio Renata Polverini. L’amministrazione comunale si oppose, anche in maniera molto forte. In diversi ci opponemmo con manifestazioni abbastanza visibili. Non tutti, non in tanti.
2. A Sezze è stata istituita la prima Casa della Salute del Lazio dall’amministrazione Zingaretti. Casa della Salute che va sicuramente potenziata e completata, ma che rappresenta un importantissimo presidio per la sanità territoriale comprensoriale.
3. Per effetto del Decreto Ministeriale 70/2015, e non per decisioni della Regione, tutti i Punti di Primo Intervento del Lazio, non solo quello di Sezze, avrebbero dovuto essere superati. Decisione che si calava in maniera negativa sul nostro territorio, in particolare nella provincia di Latina, sia per la sua conformazione, sia perché gli stessi PPI erano il frutto di rimodulazioni a seguito di chiusure di ospedali. Ed allora ci abbiamo messo la faccia nelle assemblee pubbliche, in Consiglio Regionale, nei Consigli Comunali (anche a Sezze ne fu convocato uno con sensibilità istituzionale). Sindaci (compreso Di Raimo), amministratori (anche quelli di Sezze, di maggioranza e di opposizione) e cittadini si opposero, manifestarono e si lavorò con Regione, Asl ed enti locali per trovare soluzioni utili. Abbiamo trascorso l’intero mese di Agosto del 2019 a cercare soluzioni di concerto con l’Assessore D’Amato. Alla fine la soluzione si trovò nei primi giorni di Settembre con la trasformazione in PAT e con il mantenimento di tutti i servizi erogati e l’apertura 24h. Ci fu la deliberazione n. 849 della Asl di Latina che mise tutto nero su bianco.
4. Da diversi mesi, a causa della pandemia e della necessità di ricollocazione del personale per fronteggiare il Covid, TUTTI I PAT (non solo quello di Sezze) sono aperti 12h. Si punta in breve tempo a ripristinare il 24h così come stabilito.
5. Il 20 Luglio 2021 la Regione Lazio ha approvato uno stanziamento di 4,5 Milioni di euro, attraverso delibera di giunta, per una nuova RSA pubblica presso la struttura dell’ex Ospedale di Sezze. Per la struttura il cospicuo finanziamento può rappresentare una grande opportunità di messa in sicurezza (anche della parte interessata da un crollo), riattivazione e rilancio, insieme al potenziamento integrato dei servizi della Casa della Salute.
6. Come recentemente confermato a Sezze dall’Assessore alla Sanità del Lazio D’Amato, con il PNRR sarà possibile accedere ad importanti finanziamenti per Ospedali di Comunità, Case di Comunità e centrali per l’assistenza domiciliare. Sezze, per la sua importanza strategica come presidio, sarà della partita.
Non avendo nulla in contrario per principio a qualsiasi proposta che migliori l’offerta sanitaria, mi domando però perché ci si esprima con così grande scetticismo e talora sarcasmo rispetto a deliberazioni accompagnate da atti amministrativi e stanziamenti di risorse concrete. Perché si tende a delegittimare il lavoro altrui? Perché non si fa altro che banalizzare?
E perché sarebbe più credibile l’idea (legittima) di una fondazione, di cui sarebbe tutto da verificare, compresa la disponibilità di tanti investitori privati, rispetto a percorsi compiuti dalle amministrazioni pubbliche ed annunciati da chi ha rappresentato, come Regione Lazio, un modello di credibilità ed un esempio di gestione della fase pandemica?
E perché anche l’eventuale idea, molto complessa e difficilmente ripetibile, di una fondazione per la diagnostica e di un eventuale protocollo di intesa con la Asl, modello Gaeta, sarebbe una riposta alternativa e escludente rispetto agli investimenti pubblici in sanità, dei quali pare non si abbia fiducia?
Io credo che Sezze non possa perdere le importanti opportunità che si aprono per il post pandemia, soprattutto nell’ambito della offerta sanitaria territoriale, offerte dai finanziamenti regionali ed europei.
Credo che Sezze non possa rimanere isolata nell’ambito delle relazioni istituzionali con i livelli sovracomunali per coltivare sentimenti autarchici.
In questo ambito, per il lavoro svolto in questi anni, credo che nessuno abbia da vergognarsi di niente, al netto delle tante strumentalizzazioni.
Certamente c’è ancora molto da fare, vi sono ancora diversi ritardi ed inefficienze, ma tanti risultati ed impegni sono stati messi in cantiere grazie alla collaborazione fra Comune, Asl e Regione per il potenziamento della sanità pubblica.
Continueremo nei prossimi mesi ad impegnarci affinché questi ed altri importanti obiettivi già programmati per il nostro territorio, su cui abbiamo lavorato con determinazione, si concretizzino in breve tempo.
Salvatore La Penna (Consigliere regionale PD)
Del Duca replica: la Fondazione sarà comunale, sul modello del Comune di Gaeta
Il dott. Pietro Del Duca, in merito alle dichiarazioni riportate sulle colonne de “La Notizia Condivisa”, ci tiene a replicare al dott. Sergio Di Raimo su cosa rappresenti realmente una Fondazione. Del Duca, primo degli eletti nella lista Lucidi Sindaco, chiarisce anzitutto che “la fondazione di cui mi sono fatto testimone sarà una fondazione comunale, quindi pubblica, sul modello del Comune di Gaeta”. Del Duca piega che ad aprile del 2020, in piena pandemia, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano insieme all’allora direttore della ASL Casati, firmò un accordo che impegnava a fornire delle strumentazioni per l’ex ospedale di Gaeta, una struttura sanitaria che si trova nelle medesime situazione del San Carlo. La Asl di Latina ed il sindaco del Comune di Gaeta, in quel particolare momento, sono riusciti a realizzare un Centro di diagnostica specialistica all’ospedale “Monsignor Di Liegro” proprio grazie ad una fondazione e a delle donazioni di cittadini, sul modello del 5 per mille. Per Del Duca quindi è stato “un importante passo avanti a beneficio dell’offerta sanitaria e della tutela della salute pubblica del comprensorio”. Il Comune di Gaeta, grazie alla raccolta di fondi e donazioni, è riuscito dunque a dotare il nosocomio di strumentazioni e attrezzature per il Centro di Diagnostica specialistica che sono state collocate nell’ex ospedale, mentre la l’Asl di Latina si è fatta carico di tutte le spese strutturali per la conformità dei locali impiegando il proprio personale medico e paramedico per l’espletamento del servizio in convenzione. La stessa cosa intede proporre Del Duca per Sezze. Due le delibera della Asl che hanno dato seguito alla fondazione di Gaeta: la proposta 1233 del 15 ottobre 2020 e la 447 del 8 aprile 2020. Un modello, spiega ancora Del Duca, che vogliamo importare a Sezze. “Come sezzesi dovremmo impegnarci tutti a difendere la nostra struttura – afferma - per me è un comandamento. Mio padre ci ha lavorato 40 anni, io mi ci sono formato e ho lavorato qui 10 anni”.
Noi abbiamo perso...ma adesso voi diteci gli assessori e chi sarà il presidente della SPL