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Alessandro Mattei

Alessandro Mattei

Una bella notizia per la comunità dei fedeli e per l'intera città di Sezze. Stanno partendo proprio in questi giorni i lavori di ristrutturazione della Cattedrale di Santa Maria. Lunedì 8 aprile la ditta incaricata interverrà sulle due navate laterali per risolvere finalmente i problemi di infiltrazioni che in questi anni purtroppo hanno danneggiato gli interni della concattedrale. Sulle terrazze delle due navate verrà posata una nuova pavimentazione impermeabile e gli interni verranno riqualificati. Per quanto concerne la canonica invece bisognerà attendere l'autorizzazione definitiva della Curia. Gli interni ed il tetto con la bufera del 29 ottobre scorso sono stati completamente distrutti al punto di dichiarare inagibile tutta la struttura. Si spera che presto arrivino le autorizzazioni definitive per intervenire anche sulla canonica in modo che tutte le attività possano riprendere un regolare corso. Nonostante le difficoltà il parroco Padre Damiano e il vice Padre Tommaso sono riusciti in questi mesi a garantire piena assistenza spirituale a tutta la comunità.

 

 

In occasione dei festeggiamenti per la 50° Sagra del carciofo che si terrà il prossimo 6 e 7 Aprile, l’assessorato alla cultura del Comune di Sezze, con il delegato del sindaco Pietro Ceccano, ha programmato una serie di iniziative all’interno del territorio comunale tese a favorire le tradizioni popolari e folkloristiche, preservando le tradizioni e promuovendone lo sviluppo culturale e sociale soprattutto delle fasce più giovani.  Tra queste un concorso di poesie denominato “Sezze in Dialetto” che ha lo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione del dialetto setino. Bene, benissimo... e poi? La verità è che l'assessorato alla cultura ed i settori cultura e attività produttive del Comune di Sezze non hanno idee e si limitano a riproporre una copia sbiadita di ciò che è stato pensato, ideato e realizzato nel corso delle passate edizioni. Gli anni però sono passati e forse è il caso di cambiare progetto, di valorizzare sì la tradizione ma in chiave moderna. Le uniche novità e stimoli culturali oggi provengono dal mondo dell’associazionismo e del volontariato. Grazie a tanti sodalizi setini e non e alla tanta e buona volontà di semplici cittadini, la Sagra avrà sicuramente spunti di originalità che difficilmente però verranno colti dagli organizzatori. Quella del 2019 dovrebbe essere una Sagra molto particolare, perché taglia un traguardo importante: mezzo secolo di tradizione. Ci sarà una programmazione adeguata? Gli uffici preposti avranno ideato una kermesse ad hoc? O sarà presentata la solita minestra con la trepidante speranza che siano altri ad organizzare eventi e spettacoli per i tanti turisti che verranno a visitare il nostro amato paese? Non basta compilare un calendario di eventi per sentirsi realizzati, servono idee e contatti con la comunità, occorre ascoltare la gente e stare in mezzo alla gente per rispondere alle loro richieste. Vedremo cosa sarà questa 50esima edizione della Sagra del Carciofo e soprattutto cosa resterà di questa festa popolare tanto attesa per tutto l'anno.

Nel consiglio comunale di Sezze di oggi, voluto dall'opposizione consiliare, è emerso con chiarezza la difficoltà dell'amministrazione comunale di dare risposte in merito ai punti all'ordine del giorno. In sostanza è stato ratificato ciò che si sapeva. Al centro della discussione il parcheggio che si sta realizzando in Piazza delle Regioni a Sezze Scalo e il taglio di diversi alberi sul territorio comunale setino. In merito al primo punto il consigliere Paride Martella, a nome dell’opposizione compatta, dopo le audizioni dei funzionari incaricati dei progetti ha posto un quesito al quale nessuno ha potuto dare nessuna risposta: il terreno dove sta sorgendo il nuovo parcheggio a raso è di proprietà dell'Istituto diocesano per il sostentamento del Clero e ad oggi non c'è alcun atto notorio che attesti l'acquisto dell'immobile da parte del Comune di Sezze. Detto diversamente: si sta realizzando un'opera su un terreno non comunale e  - come ha sottolineato Martella - non è detto che si arrivi mai all'acquisto dello stesso. Secondo l'opposizione, quindi, i progetti vari realizzati (tra cui quello esecutivo) e i lavori già eseguiti non sarebbero regolari. Per Martella vi è stata "una improvvisazione esagerata" in barba alle regole previste dalle legge. E’ vero le procedure sono in fase avanzata (due SAL su tre) ma l’atto non esiste come confermato dai funzionari intervenuti. Sull'altro punto all'ordine del giorno, ossia quello del taglio “indiscriminato” degli alberi in via Scopiccio, in Piazza delle Regioni, in via Melogrosso, in via Vallepazza, via Murolungo, Piagge Marine e in altre località, per una spesa complessiva di oltre 90 mila euro, l'opposizione ha incalzato la maggioranza chiedendo relazioni dettagliate sui lavori eseguiti e sulle ditte intervenute. Per la maggioranza si è trattato di interventi di somma urgenza a seguito del nubifragio del 29 ottobre scorso, per le opposizioni invece il taglio degli alberi sarebbe stato eseguito non rispettando le procedure previste in materia di rispetto e tutela dell'ambiente. La maggioranza che sostiene il sindaco Sergio di Raimo adesso potrebbe veramente scivolare sulla buccia di banana. Comunque la domanda da porsi alla fine della fiera resta una sola: cosa accadrà, le carte relative ai lavori a Sant'Isidoro e quelle del taglio degli alberi saranno o dovranno essere trasmesse alla Procura della Repubblica?

  

Il complesso architettonico dell'ex Collegio gesuitico e Seminario vescovile diocesano di San Pietro a Sezze, adiacente l'omonima chiesa, è diventato ormai un patrimonio gettato alle ortiche. Parliamo di una struttura risalente al XVI secolo che nel corso dei secoli è stata sempre al centro di movimenti religiosi e culturali centrali per tutto l'intero comprensorio. Dal 2015 il complesso è stato dichiarato inagibile a seguito di sopralluoghi e verifiche statiche come lo stesso vescovo S.E. Mariano Crociata ha dichiarato alla comunità in una sua visita apostolica l'11 settembre di quello stesso anno. Da allora, per problemi di sicurezza, il seminario e la casa parrocchiale sono inaccessibili e in meno di 4 anni l'incuria e l'abbandono hanno dato il colpo di grazia ad una struttura affascinante, straordinaria e a tratti misteriosa. L'ex collegio ha retto per secoli e secoli e vederla completamente abbandonata colpisce al cuore, così come il chiostro, sepolto da erbacce e in fase di deterioramento, per anni anche sede del ginnasio setino. Recentemente la confraternita dei Sacconi del Sacro Cuore di Sezze si è interessata delle condizioni della struttura, chiedendo e sollecitando interventi di riqualificazione. Ma sono in tanti a chiedersi il perché di una struttura così abbandonata. Basterebbe un concorso di idee per rilanciare un complesso in pieno centro storico, quale struttura ricettiva e polifunzionale. La curia, proprietaria di tutta l'opera, potrebbe e dovrebbe rilanciare l'ex seminario o affidarlo a terzi , magari cederla.  Oppure investendo direttamente su un bene tanto caro ad una comunità, legata al seminario da secoli.

Il consiglio comunale di Sezze nell’ultima seduta ha approvato, senza i voti dell’intera opposizione, il cosiddetto Piano Finanziario relativo alla gestione dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rsu per l’anno 2019. Si tratta di un documento fondamentale e che rappresenta l'elaborato funzionale all’analisi dei costi previsionali dell’intero servizio. Nella esposizione dei dati quantitativi, la serie storica della produzione di rifiuti nel Comune di Sezze negli anni mostra un costante decremento della produzione totale con l’eccezione dell’anno 2013. Nell’ultimo anno, rispetto al 2017, si è registrato un leggero aumento. Anche se Sezze resta ancora fanalino di coda rispetto ad altri paesi della Provincia di Latina, i dati in possesso mostrano una tendenza che fa ben sperare. L’andamento della percentuale di raccolta differenziata dal 2011 al 2013 è stato decrescente. Dal 2014 al 2017 si è verificato un costante aumento, ma nell’ultimo anno si è registrato il secondo dato più basso di tutta la serie storica considerata: si è passati da un 22,82 % al 16,77% anche se va detto che i rifiuti raccolti in maniera indifferenziata sono spaventosamente maggiori rispetto a quelli raccolti in maniera differenziata.  Anche se in ritardo, insomma, rispetto ad altri Sezze indubbiamente sta andando verso la giusta direzione e cioè quella di una comunità che inizia a fare suo un senso civico diverso, tendente ad un maggiore rispetto per l’ambiente. Caso diverso nell’hinterland del paese dove sussistono purtroppo ancora vergognosi esempi di inciviltà e di mancato rispetto delle regole civili. Semmai l’amministrazione comunale dovrebbe premiare quei cittadini virtuosi incentivando ulteriormente il rispetto delle regole in materia di rifiuti solidi urbani e punire severamente i trasgressori (come è successo a Latina pochi giorni fa) con multe e azioni penali. Altro dato significativo, infine, è quello relativo agli utenti raggiunti dalla servizio di raccolta differenziata. In termini di popolazione servita il servizio porta a porta si rivolge a circa 15.800 utenti che in percentuale sulla popolazione residente di circa 25.000 unità rappresenta il 60% dell’intero. L’importo totale dei costi ammonta a € 4.046.171,61: questa cifra costituisce anche il dato di partenza da considerare per l’elaborazione delle tariffe di riferimento. L'ammanco sulla Tari invece è preoccupante: si parla di oltre un milione di euro ogni anno, per una percentuale del 25% di morosi: il Comune di Sezze dovrebbe incassare circa 4 milioni ogni anno ma ne incassa solamente 3.

Sono sempre più serie le condizioni di pericolosità della Chiesa di San Bartolomeo di Sezze, edificio del XII secolo adiacente l'ospedale San Carlo. Il tetto della chiesa è praticamente crollato ed i muri perimetrali e la facciata presentano delle serie lesioni come da vari sopralluoghi tecnici comunali. Per impedire l'accesso alla struttura solo una rete metallica divelta e niente altro. Nei mesi scorsi la tela raffigurante il "Martirio di San Bartolomeo" all'interno della navata è stata messa in salvo dalle piogge, grazie all'intervento dei vigili del fuoco di Latina sotto la supervisione della Prefettura di Latina e del Mibact. Da allora la situazione del tetto è ulteriormente peggiorata ed alto ora è il rischio che la struttura possa cedere anche nei muri laterali. Ultimamente in consiglio comunale, in occasione di uno dei tanti question time, la pericolosità della Chiesa è stata posta all'ordine del giorno. L'assessore al patrimonio del Comune di Sezze, Pietro Ceccano, si è limitato a rispondete che la struttura, stando alle carte, è di proprietà del Fec (Fondo edifici di Culto), un fondo di proprietà del Ministero dell’Interno, nel cui consiglio di amministrazione ci sono delegati CEI. Un'informazione questa arcinota e inutile a risolvere il rischio di crollo della chiesa. Nella parole del delegato del sindaco nessuna parola in più. Insomma se la struttura è di altra proprietà il Comune di Sezze non può e non deve intervenire? Eppure la chiesa ricade in territorio comunale ed il pericolo che possa crollare è reale. Non servono atteggiamenti pilateschi, l'amministrazione comunale ha il dovere di sollecitare e di pretendere che i responsabili della struttura intervengano per mettere in sicurezza la Chiesa, in attesa dei fondi (se ne parla da anni) per la riqualificazione della stessa. La chiesa, nota anche come chiesa di Sant'Antonio, è attigua all'ex convento, oggi parte integrante del nosocomio setino e si trova in una posizione centrale e nelle immediate vicinanze della scuola media De Magistris. Il luogo ogni mattina è frequentato da centinaia di alunni dell'istituto e dai tanti pazienti che si recano presso la Casa della Salute di Sezze. Cosa dobbiamo attendere?

Il disgelo tra le due anime del partito democratico di Sezze sta portando inevitabilmente ad un’efficacia dell’azione politica e dell’amministrazione comunale su diversi settori: ambiente, politiche sociali e lavori pubblici. Dopo la fase iniziale di completo stallo la maggioranza sta iniziando, infatti, a partorire progetti concreti e a vedere i primi risultati rispetto al primo anno, anno zero per la maggioranza Di Raimo e inutile per la città. Oggi il presidente del consiglio comunale Enzo Eramo ed il primo cittadino Sergio Di Raimo hanno avviato un confronto politico impensabile alla vigilia delle elezioni comunali del 2017, quando tra i due la politica viaggiava su due binari differenti e in aula consiliare atteggiamenti e frasi di circostanza non lasciavano spazio ad altro. Oggi si respira un clima diverso, confronto e compromessi sono alla base dell’amministrazione comunale. E proprio di compromessi si riparlerà al giro di boa della consigliatura, quando il sindaco ed il presidente del consiglio comunale daranno probabilmente vita ad un rimpasto di giunta comunale. Pare, infatti, che alla base di questo disgelo ci sia proprio un accordo a rimescolare le carte a metà mandato. Nel corso di questi primi 21 mesi di governo, infatti, inesperienza da una parte e ambizione dell’altra hanno gettato fuori pista più di un assessore, delegati di settori strategici dell’amministrazione comunale. A questo atteggiamento è spesso subentrata l’ingerenza di qualche funzionario comunale nelle scelte politiche dell’Ente, creando dissidi all’interno dei gruppi politici di riferimento e problemi anche di natura istituzionale alla maggioranza. La giunta comunale, composta dal sindaco e dagli assessori Antonio Di Prospero, Vincenzo Lucarini, Paola Di Veroli, Sabrina Pecorilli e Ceccano Pietro, subito dopo la pausa estiva, potrebbe subire un rimpasto proprio alla luce degli scenari politici impensabili quasi due anni fa e soprattutto a causa di derive personali poco convincenti da parte di qualche assessore. Vedremo cosa accadrà.

Costruire quartieri popolari nelle periferie di Sezze è stata sicuramente una scelta politica giusta, popolare, una politica per rispondere ai bisogni dei meno abbienti ma l’errore principalmente è derivato dal fatto che, dopo la realizzazione di questi quartieri di edilizia popolare, gli stessi sono stati dimenticati dalle amministrazioni comunali. Dalla fine degli anni Settanta, quartieri come Fontanelle e Crocemoschitto, infatti, sono rimasti privi di sviluppo, ghetti abbandonati dai rappresentanti istituzionali che negli anni si sono succeduti. Ancora oggi nelle numerose palazzine ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) realizzate in queste zone del paese vivono molti nuclei famigliari, parliamo di oltre 300 famiglie, e diverse generazioni sono cresciute e hanno passato la loro vita qui, così come i loro figli e i loro nipoti. Tutti vissuti purtroppo in un contesto isolato, ai margini della società o quantomeno lì dove la politica ha cercato di mantenere quei servizi necessari alla persona. Ma nel quartiere di Fontanelle e in misura minore in quello di Crocemoschitto il tempo pare si sia fermato agli anni Settanta. Nessuna attenzione per i residenti, nessun occhio di riguardo, nessun progresso rispetto a 40 anni fa. Tutto è rimasto spoglio, misero, lontano dai centri abitati che in questi anni hanno fatto progressi. I ragazzi delle Fontanelle sono cresciuti con la speranza di un cambiamento che non è mai arrivato, e con le promesse dei politici che sono state sempre tradite e disattese. Adesso i ragazzi sono diventati degli adulti con famiglie e bambini alle spalle. I loro bimbi a distanza di anni ancora non hanno un parco giochi dignitoso, non hanno un centro di servizi, non hanno alcuna attenzione. Sono quartieri dormitorio e tali resteranno, sono zone dove la politica non vuole arrivare, dove non si propone cultura, non ci sono spettacoli, arte e gioco. Sono luoghi dove la politica puntualmente arriva solo per chiedere consenso e voti. 

Per combattere le morosità relative al pagamento dei tributi comunali, la Spl Sezze e l'amministrazione comunale di Sezze hanno attivato una serie di procedure che intendono portare avanti, questa volta, fino in fondo. Sono già partiti avvisi di accertamento e seguiranno riscossioni coattive e pignoramenti contro tutti gli utenti che sono in ritardo con il pagamento della Tari. “Questa volta intendiamo portare avanti la lotta contro i morosi fino alla fine. La SPL, in questa procedura – afferma l'amministratore unico Giovan Battista Rosella - è considerata una agenzia di supporto all’ente comunale ed insieme intendiamo recuperare somme importanti. Nella maggior parte dei casi si tratta di morosità relative ad attività ed esercizi commerciali. Questo vulnus va eliminato perché non è giusto nei confronti di chi paga correttamente i tributi comunali. Siamo stati molto attenti  - aggiunge l'avvocato - a non far cadere in prescrizioni chi non paga da molti anni, inviando avvisi e procedendo ad ingiunzioni di pagamento”.  L’amministrazione comunale di Sezze, in sinergia con la Servizi Pubblici Locale, questa volta, pare fare sul serio. Negli anni passati, in molti casi, si era proceduto nella stessa direzione ma oltre agli accertamenti l’ente comunale e l’azienda che gestisce i rifiuti solidi urbani di Sezze non erano andati. In ballo ci sarebbero grandi attività commericali ed esercenti che non pagano l’immondizia da anni, a questi vanno aggiunti gli evasori, ossia tutti coloro che hanno dichiarato un cubatura ridotta rispetto a quella reale. Insomma gli ammanchi per il Comune di Sezze sono spaventosi. Si parla di oltre un milione di euro ogni anno, per una percentuale del 25% di morosi. In pratica il Comune di Sezze dovrebbe incassare circa 4 milioni ogni anno ma ne incassa solamente 3. Le mancate riscossioni, di anno in anno, hanno messo in difficoltà l’esercizio economico della società e lo stesso Comune che ha dovuto far fronte alle perdite. In misura minore le morosità riguardano i singoli utenti ma, anche per questi, la SPL ha proceduto allo stesso modo.

Lunedì, 25 Febbraio 2019 09:14

Un quotidiano in rete per tutti

L’informazione è democrazia, dunque condivisione e appartenenza.  Nella marea di siti e quotidiani in rete, oggi lanciamo la nostra proposta partendo da questi concetti. Una proposta editoriale che non nasce per buttarsi nella mischia tanto per… ma, al contrario, un’idea di comunicare che vuole partecipare ad un processo di cambiamento dell’informazione in atto, all’interno del quale tutti sono simili ma nessuno è uguale all’altro. La Notizia Condivisa, il nuovo quotidiano on line dei Monti Lepini, avrà quindi la sua peculiarità, il suo carattere, e saprà identificarsi e navigare nel mare delle notizie che pullulano tra i social ed il web. Nessuna particolare pretesa, se non quella di essere imparziali e cercare di descrivere sempre i fatti, siano essi di cronaca, di attualità, di sport e spettacolo. La Notizia Condivisa non è nemmeno una scommessa da vincere o da perdere, ma è semplicemente un contributo che si vuole dare all’informazione e alla cultura di Sezze e dei paesi dei Monti Lepini. I fatti hanno sempre mille sfumature, crismi che basta saper cogliere nel ventaglio della realtà esistente. E cercheremo proprio di fare questo, di dare l’opportunità ai lettori di leggere la notizia anche da angolazioni differenti, spostandoci oltre quel cono di luce spesso evidente. Il nostro quotidiano sarà, quindi, al servizio della città e di tutti i cittadini che amano approfondire la notizia. Oltre alla cronaca e all’attualità ci occuperemo di storie popolari setine e di tradizioni legate ai Monti Lepini; di agricoltura e artigianato, di associazionismo, di disabilità e volontariato. Molti aspetti della nostra comunità che si davano per scontati e che purtroppo sono stati cancellati per sempre. Il tessuto della nostra società si è sfilacciato ed è necessario ricucire quello che di buono ci resta, perché la nostra storia e le nostre radici rischiano di sparire per sempre. La rete può essere uno degli strumenti della modernità che può, paradossalmente, recuperare ciò che abbiamo perso, essa può diventare una bussola utile per navigare nell’informazione che si fa storia e nei ricordi che possono diventare attualità e futuro. La Notizia Condivisa sarà il quotidiano di tutti, aperto ad ogni idea e pronto ad accogliere suggerimenti.

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