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Alessandro Mattei

Alessandro Mattei

 

Sono passati ventinove giorni dal ritiro delle deleghe assessorili e, ad oggi, la crisi politica non è ancora rientrata. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, è ancora alle prese con i “capricci” di qualche consigliere comunale di maggioranza che chiede maggiori garanzie di qualità per il futuro dell’amministrazione comunale. In questo lungo lasso di tempo, però, considerata l’incisiva azione svolta dalle opposizioni nel corso dei primi due anni, tranne il movimento Sezze Bene Comune, sbalordisce il silenzio assordante dei consiglieri comunali del gruppo Biancoleone. Paride Martella, Serafino Di Palma e Giovanni Moraldo sembrano eclissati e quel carattere, quella personalità e quel temperamento che li ha contraddistinti in questi 24 mesi di opposizione sembrano spariti nel nulla. Non si comprende il perché di questa assenza nel dibattito politico: nessun commento, nessuna riflessione, nessuna azione contro una crisi che ha gessato l’ente comunale ancor più rispetto a quanto è stato tanto denunciato dal gruppo Biancoleone in questi mesi. E’ probabile che dietro questo mutismo imbarazzante dei consiglieri comunali ci sia indubbiamente un riserbo, una posizione di rispetto, una indulgenza per un momento molto delicato, ma che sembra rasentare anche una convenienza a scongiurare elezioni anticipate. Il centro destra a Sezze, infatti, non sarebbe pronto per andare alle urne, non è organizzato e non ha una guida. Non ci sono rappresentanti provinciali e regionali che hanno indicato una linea da seguire e un leader da portare a battesimo. Il gruppo non esiste e non ci sono elementi che possano tornare utile al centro destra di Sezze. E’ meglio insomma che il sindaco ci ripensi, è consigliabile rinviare la crisi a tempi migliori, in attesa che il centro destra faccia quadrato e ritrovi una leadership se mai ci fosse. Simile atteggiamento del Biancoleone è quello della Lega di Sezze. Sempre pronta a denunciare ogni malafatta del centrosinistra... ma in questo periodo stranamente in silenzio, in sordina sulla crisi che ha attanagliato l’amministrazione comunale da un mese. Forse allora, in fondo in fondo, sono tutti con il rosario in mano per chiedere che il sindaco faccia questo benedetto rimpasto, quale sia sia, perché all’orizzonte non c’è trippa per gatti.

 

Avere piena autonomia vuol dire essere libero di scegliere i protagonisti per concludere il mandato elettorale. Avere carta bianca significa avere piena facoltà nell’agire. Quello che sta accadendo dal 28 maggio scorso a Sezze ha invece dell’incredibile. Tutti continuano a dire al primo cittadino di avere massima libertà nella scelta della nuova Giunta, come era stato nel passato, ma poi però nei fatti non è esattamente così:  c’è chi in questi giorni gli ha messo i paletti a destra, chi a sinistra, chi ha delegato altri per farlo, chi ha goduto della crisi e chi ne vorrebbe approfittare silenziosamente. Nessuno dei consiglieri comunali è stato obbligato a dimettersi e chi ha dato la sua disponibilità lo ha fatto per senso di responsabilità. Evidentemente, ciò non è bastato, nemmeno le dimissioni del sindaco sembrano aver cambiato alcune posizioni che, individualmente o a coppia, vorrebbero ulteriormente condizionare tutta la maggioranza e lo stesso sindaco. Sarebbe utile a questo punto utilizzare il manuale Cencelli e, con carta e penna alla mano, assegnare assessori e deleghe in base ai voti presi dai singoli e dalle liste. Allora sì che ogni discussione e rivendicazione cadrebbe come un fico secco, e la famosa frase: “A me che me tocca?” non avrebbe più alcun peso.  

 

 

Primi commenti politici dopo le dimissioni del sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo. Il capogruppo consigliare del Pd, Armando Uscimenti, in una nota ufficiale parla della vicenda che ha portato il primo cittadino a rimettere il mandato. Personalismi e subdoli giochi di potere contro il bene comune, a vantaggio di strategie e interessi personali. Ecco la nota del capogruppo: "Dopo la notizia delle dimissioni del sindaco Sergio di Raimo, tanti cittadini e amici mi hanno contattato per chiedermi spiegazioni sulla situazione politica amministrativa che hanno portato il sindaco a rassegnare le dimissioni. Per queste ragioni - scrive Uscimenti - ho ritenuto doveroso esprimere il mio pensiero. Voglio esprimere la mia vera solidarietà alla scelta dolorosa del sindaco Sergio di Raimo. Sin dell'insediamento in consiglio comunale ho condiviso con fiducia e devozione il progetto del sindaco. Quando il sindaco ha chiesto a noi consiglieri la disponibilità di scendere in campo per risolvere la delicata situazione politico/amministrativo ho ritenuto opportuno e doveroso da parte mia rinnovare l'atto di fiducia, mettendomi a completa disposizione per il bene della cittadinanza e assumendomi tutte le responsabilità che ricopro da consigliere comunale, facendo fede ai miei ideali. Ho deciso di mettere da parte l'interesse personale senza cedere il passo a vili giochi di potere e subdole tattiche politiche, dando la più vera e concreta disponibilità per cercare di uscire al più presto dalla situazione che si era creata. Purtroppo non tutti hanno avuto la lucidità e la responsabilità di venire incontro alle esigenze della cittadinanza e di fornire un contributo reale all'azione amministrativa ma, al contrario, hanno fermentato la crisi politica, mossi da interessi di altra natura. Per questi motivi  - aggiunge - mi sento di condividere in pieno la scelta del sindaco, segnale di maturità politica e di onestà amministrativa, che non vuole cedere il passo a compromessi ma che, al contrario, mette al primo posto il bene della comunità. Ringrazio il sindaco Sergio di Raimo, i colleghi amministratori e consiglieri comunali che si sono adoperati in maniera vera, mostrando devozione e serietà. Voglio ringraziare i colleghi consiglieri dell'opposizione che hanno mostrato grande rispetto e discrezione in questi giorni giorni particolarmente delicati. Il mio augurio - chiude la nota del capogruppo - è che da questa scelta possa scaturire una concreta e vera presa di responsabilità e di consapevolezza da parte di chi finora non è stato in grado di fornirla, nell'ottica di scongiurare nuove elezioni garantendo un governo e non un lungo commissariamento, per il bene dei nostri cittadini".

Un fulmine a ciel sereno. Il sindaco di Sezze, in merito al rimpasto di Giunta, sembrava fosse arrivato ad una conclusione positiva, e invece ieri, dopo l’ennesimo incontro finito male, il sindaco ha deciso di lasciare. Pochi minuti fa Sergio Di Raimo ha presentato le dimissioni dalla carica di sindaco di Sezze. Nella nota inviata alla segretaria generale, al presidente del consiglio comunale e a tutto il consiglio comunale Di Raimo, scrive: “Comunico le mie dimissioni dalla carica di sindaco per le seguenti motivazioni: ritengo siano venute meno le condizioni politico/amministrative per continuare ad amministrare questa città. Il periodo di riflessione che doveva portare tutti i protagonisti in campo ad assumere un atteggiamento di maggiore responsabilità ha portato invece ad un gioco di tiro alla corda con l’inevitabile conseguenza. Vi assicuro che non è facile da parte mia rassegnare le dimissioni, ma penso che il nostro paese e il nostro Ente abbiano bisogno di persone capaci di assumersi responsabilità senza condizioni e senza veti reciproci. Ringrazio tutti i consiglieri che hanno dato la disponibilità vera al rilancio dell’azione amministrativa e ringrazio tutti coloro che hanno in questi due anni credendo in modo serio al progetto”. Per legge il sindaco ha 20 giorni da oggi per ritirare le sue dimissioni e quindi per ripensarci. In caso contrario ci sarebbe lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e la nomina da parte del Prefetto del commissario per ordinaria amministrazione fino a primavera, periodo nel quale ci saranno nuove consultazione elettorali. Non è dato sapere se il sindaco abbia fatto questo passo strategicamente o se veramente abbia deciso di non guidare più la sua città. In questi giorni di consultazioni va detto che Di Raimo aveva tentato l'impossibile per trovare nuovi equilibri in seno alla sua maggioranza, ma c'è stato sempre qualcuno che per una ragione o per un'altra gli aveva messo i bastoni tra le ruote. Questa mattina sono arrivate le sue dimissioni. 

L'ultimatum del sindaco, evidentemente, è servito a qualcosa. Molto probabilmente oggi Sergio Di Raimo renderà ufficiale la nuova Giunta comunale. Alla fine, Sergio Di Raimo, rumors a parte, è stato abile nel trovare la quadratura del cerchio. Le consultazioni sono andate oltre il tempo previsto iniziale ma sono state utili per ritrovare un equilibrio (si spera) in seno alla maggioranza consiliare, e quella forza indispensabile per rilanciare l'azione dell'amministrazione comunale. Dopo 23 giorni dall’azzeramento delle deleghe assessorili, il primo cittadino, sta per ufficializzare i componenti della nuova Giunta. Si è trattato di un lavoro certosino, utile per capire quali sono stati gli errori del passato, e per evitare di commetterne degli altri in futuro. In Giunta, tranne ripensamenti dell'ultimo minuto, dovrebbero entrare i dimissionari consiglieri comunali Armando Uscimenti, Giovanni Bernasconi e Francesca Barbati. In tal caso al loro posto subentrano in aula Paolo Rizzo e Briciu Dorin Adrian (primo rappresentante in aula della comunità rumena a Sezze), primo e secondo dei non eletti nella lista del Pd e Giovanna Marchetti della lista "Sezze Protagonista con Di Raimo". Saranno i tre consiglieri dimissionari a cercare di dare uno slancio politico differente alla squadra di governo. A Uscimenti, Bernasconi e Barbati, se sarà confermato il loro ingresso in Giunta, gli va riconosciuto, comunque, senso di responsabilità nei confronti della città che non poteva permettersi di tornare alle urne (e consegnare il paese nelle mani di un commissario), verso il partito democratico e la lista civica Sezze Protagonista. Importante, in fase di consultazione, è stato anche il ruolo ed il contributo dato dal segretario provinciale Claudio Moscardelli e quello del consigliere regionale Salvatore La Penna per il gruppo dem. E' stata una fase molto delicata ma il sindaco, fino a prova contraria, ha tenuto la barra dritta e con lucidità ha limato ogni passaggio per giungere a dama. In questi giorni è stato scritto e detto di tutto e di più, a sostengo di una politica dell'odio e del rancore, del tutti contro tutti. Ma a Sezze, paese con molti problemi, oggi serve esattamente l'opposto.

il sindaco Sergio Di Raimo

 

CHI POTREBBE ENTRARE IN GIUNTA COMUNALE...

In Giunta potrebbe entrare Giovanni Bernasconi, 44enne, ex consigliere provinciale e presidente facente funzione della Provincia di Latina, consigliere comunale di Sezze dal 2010. Esponente del partito democratico, è stato uno dei maggiori fautori e sostenitori della candidatura a sindaco di Sergio Di Raimo. E' stato anche colui che ha chiesto poi al sindaco di cambiare passo e azzerare la Giunta. In Provincia si è distinto per una azione determinante per intercettare finanziamenti importanti per l'edilizia scolastica e per l'ambiente su tutto il territorio. Potrebbe essere considerato l'uomo della svolta dell'azione politica della nuova Giunta. Professione: promotore finanziario.

Giovanni Bernasconi

Il secondo assessore della nuova Giunta che dovrebbe essere nominato è Armando Uscimenti, 55enne, consigliere comunale dal 2007, capogruppo PD, ed ex assessore alle politiche sociali dal 1999 al 2003 della Giunta Siddera. Nella vita è un operatore sanitario. Politico navigato e coerente, impegnato nel sociale e nell’associazionismo da anni, è un amministratore che vive a stretto contatto con i cittadini ed è il primo a rimboccarsi le maniche in caso di necessità. Vive la sua esperienza politica come un servizio alla persona.

Armando Uscimenti

Dovrebbe entrare in Giunta comunale anche Francesca Barbati, altro consigliere comunale dimissionario, presidente della commissione lavori pubblici, eletta nelle file della lista “Sezze Protagonista con Di Raimo”. Dottore commercialista è una donna alla prima esperienza politica e amministrativa ma capace a fare i conti. Dal 2012 al 2015 infatti è stata revisore dei conti del Comune di Sezze.

 

Francesca Barbati

 

 

CHI DOVREBBE USCIRE...

Massimo riserbo sui nominativi che dovrebbero lasciare la Giunta. Per il momento solo ipotesi e voci di corridoio non confermate da nessuno. E' probabile però che nelle prossime ore il sindaco comunicherà ufficialmente la nuova Giunta.

 

NUOVI EQUILIBRI IN MAGGIORANZA?

L'operazione politica del sindaco ha indubbiamente generato malumori nella maggioranza, anche se va detto che nella scelta degli assessori il sindaco ha sempre avuto piena autonomia e carta bianca da parte di ogni gruppo dei consiglieri comunali. Così è stato anche per il rimpasto di Giunta. E' probabile che qualcuno in aula, adesso, non approvi la scelta politica fatta dal primo cittadino, capo della coalizione, rivendicando chissà cosa o pensando adesso di poterlo tirare per la giacca alla prima occasione. In questo caso il sindaco avrebbe tutto il diritto di rimettere il mandato in mano agli elettori: non per sua colpa si tornerebbe alle urne. A chi converrebbe tale tatticismo e strategia del "a me che me tocca?"? La città ha bisogno di risposte urgenti, di fatti...e non di ricatti che da tempo ingessano il Comune.

Ecco i consiglieri comunali che subentrano in caso di dimissioni di Bernasconi, Uscimenti e Barabati.

Giovanna Marchetti

Paolo Rizzo

Briciu Dorin Adrian

 

 

Non si fa attendere la risposta del sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, in merito alla denuncia di mancata democrazia da parte della maggioranza del consiglio comunale di Sezze sui lavori al belvedere, una denuncia lanciata dal consigliere comunale di opposizione Rita Palombi. Il sindaco rompe il silenzio e spiega i futuri passaggi che porteranno l'opera in aula, dove ci sarà una discussione approfondita e poi una votazione. Ecco le parole del primo cittadino: "La maggioranza consigliare non ha nessuna volontà di sottrarsi a discussioni pubbliche; non lo ha mai fatto e non lo farà. Sul tema statua e belvedere ci sono diverse posizioni: chi cavalca quel poco di dissenso, chi sarebbe capace di stare dentro al comitato contro la statua e contemporaneamente dentro a quello a favore, c'è chi ignora le cose e si fa solo trasportare. Certamente ci sono anche quelle persone che in modo convinto pensano che quella statua possa far venir meno la memoria storica di quel luogo. Ma qual è la motivazione per cui la maggioranza non si è presentata salvo il Presidente del consiglio che doveva presiedere? La Conferenza dei servizi riunitasi per capire il percorso amministrativo da seguire per l'installazione della statua ha detto chiaramente che l’accettazione della donazione della Statua deve essere fatta in consiglio comunale. Questo significa che dovrà essere convocato un consiglio comunale con all'ordine del giorno la donazione della statua e sarà in quella occasione che se ne potrà parlare a 360 gradi e a fine discussione si potrà votare a favore o contro. Tutto il resto sono passaggi intermedi che non servono se non a far avere un pò di vetrina a chi sente il desiderio di averla. Poi, pensare di additare i consiglieri comunali che non si sono presentati richiamando il grande valore della democrazia che verrebbe meno è da ipocriti. La consigliera di opposizione che per ben due anni è uscita dall'aula ad ogni votazione e quindi non ha votato il 99 per cento degli atti passati in consiglio pensa veramente di essere rispettosa delle centinaia di cittadini che l’hanno votata? Parla della democrazia come potere esercitato dal popolo tramite i suoi rappresentanti eletti liberamente...ma come li rappresenta se non vota mai? Faccia la consigliera fino in fondo".

 

 

Si terrà oggi pomeriggio alle ore 18 il consiglio comunale straordinario richiesto dalle minoranze (seconda convocazione venerdì 14 alla medesima ora) per far luce sui lavori per la realizzazione della statua di San Lidano sul belvedere di Sezze. Sono passati 22 giorni (era il 21 maggio scorso) dalla sospensione dei lavori su richiesta del funzionario PO dell’Ufficio Tecnico Vincenzo Borrelli e ne restano altri 23 entro i quali lo stesso dovrà emettere un provvedimento definitivo in merito. Nel frattempo gli uffici competenti si sono riuniti più volte per verificare le presunte incongruenze nelle procedure amministrative “denunciate” dal consigliere comunale Rita Palombi dopo un accesso agli atti. Mentre sulla vicenda pare che sia calato un velo plumbeo e un silenzio assordante su cosa stiano decidendo i tecnici comunali, con possibile e ipotetica cessione della statua da parte del committente e quindi acquisizione al patrimonio comunale, i lavori al belvedere restano sospesi e uno dei luoghi più affascinanti della nostra città resta occultato da transenne e da un cantiere pieno zeppo di materiali edili. Nel mentre sottaciuto, il consigliere comunale Rita Palombi, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo,  DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO. Nella missiva indirizzata al Direttore Generale Avocante, Dott.ssa Caterina Bon Valvassina e Madrisio, la Palombi chiede il “Riesame ed eventuale annullamento del parere rilasciato per il Progetto di Riqualificazione della Piazza Del Duomo e Monumento a San Lidano D’Antena a Sezze”. Nella lettera la Palombi, oltre a ricordare e citare l’attività svolta dal comitato “Muro della tèra” nato esclusivamente per tutelare e difendere il belvedere di Sezze, ripercorre l’iter che ha portato all’avvio dei lavori. Appuntamento in aula Di Trapano allora ...a meno che la seduta non vada deserta.

 

Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ed il presidente del Consiglio comunale Enzo Eramo

 

LA LETTERA INVIATA DA RITA PALOMBI AL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO

In data 19 aprile 2019 con prot. 9377 viene trasmessa una pratica di richiesta di parere per aree vincolate L.59795 relativa al “Progetto di riqualificazione della Piazza del Duomo e del Monumento di San Lidano”(rif. alla richiesta del privato cittadino per installare il monumento). Con questo atto, redatto dall’architetto che si occupa dei pareri in sub-delega del Comune di Sezze, si esprime parere favorevole con la seguente motivazione: dalla descrizione delle opere e del contesto ambientale in cui si ineriscono, il progetto di riqualificazione della Piazza del Duomo e del Monumento di San Lidano, che da un punto di vista urbanistico rientra nella manutenzione e nell’adeguamento funzionale delle opere di urbanizzazione primaria esistenti..” ai sensi dell’art. 3 lett. e. 2 del D.P.R. 380/01, in base alle norme del P.T.P.R. (punto 2.2 pag. 147 della Tabella B –Paesaggio dei Centri storici e nuclei storici con relativa fascia di rispetto – Disciplina delle azioni/ trasformazioni e obiettivi di tutela) può essere assentito, visto che migliora la fruizione del centro storico attraverso una riqualificazione spaziale e spirituale di tutto il belvedere e del sagrato della Cattedrale. Dopo un’istruttoria del 23 aprile 2018, In data 26 aprile 2018 prot. 9844 viene trasmesso il parere favorevole a firma dell’Arch. Alessandro Catani (delegato dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti) e rilasciato al privato cittadino. Considerato che il comma 7 art. 29 del P.T.P.R. recita: la tutela è volta alla valorizzazione dell’identità culturale e alla tutela dell’integrità fisica attraverso la conservazione del patrimonio e dei tessuti storici nonché delle visuali da e verso i centri antichi anche mediante l’inibizione di trasformazioni pregiudizievoli alla salvaguardia. Nello stesso punto 2.2 della Tabella B pag. 147 richiamato nel parere si legge che sono consentite le manutenzioni e l’adeguamento funzionale delle opere di urbanizzazione primaria esistenti. La realizzazione di nuove opere è consentita previo SIP. La collocazione di una statua di proprietà privata in prossimità di una terrazza belvedere di notevole interesso storico e paesaggistico non rientra nella fattispecie d’intervento assentito dal parere favorevole e rilasciato dalla Soprintendenza. Tutto ciò premesso e considerato, la sottoscrittachiede con cortese sollecitudine, il riesame e l’eventuale annullamento in autotutela del Parere rilasciato.

Rita Palombi in una foto di Ignazio Romano (setino.it)

 

LA POSIZIONE DELLA MAGGIORANZA

La maggioranza consigliare dopo la vicenda dei lavori al Belvedere, e a seguito della sospensione degli stessi, si è riunita in più occasioni in via ufficiosa e diversi esponenti dell’amministrazione comunale di Sezze hanno espresso al primo cittadino la loro perplessità sulla modalità e l’iter dei lavori per la realizzazione della Statua di San Lidano. Parte della maggioranza ha lamentato il fatto che il progetto non sia stato oggetto di discussione in aula e che nel merito non ci sia stato alcun passaggio istituzionale in sede di commissione consiliare, proprio perché si sta operando su uno dei luoghi storici della città. Si ricorda, infatti, che solo la giunta comunale, con delibera del 1 e 8 giungo 2018, aveva deliberato l’ok all’opera, due delibere che differivano solo per un passaggio aggiunto nella seconda, e cioè che "don Massimiliano Di Pastina rimarrà l’unico proprietario della scultura di San Lidano D’Antena".

Francesca Barbati, Marzia Di Pastina e Federica Fiorini, consigliere comunali

 

"L'amministrazione comunale di Sezze intende realizzare un presidio sanitario al fine di migliorare in modo forte l'offerta sanitaria/assistenziale nel territorio e creare un nuovo importante indotto economico e sociale". Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, si riferisce alla RSA, Residenza Sanitaria Assistenziale. Proprio ieri il primo cittadino ha avuto un incontro proficuo con l'assessore alla Sanità del Comune di Sezze e i massimi vertici della Asl di Latina sul tema della Residenza Sanitaria Assistenziale da realizzarsi a Sezze. "È stato confermato che sono disponibili circa tre milioni di euro di contributo Regionale e che sono disponibili 60 posti letto per terapia di mantenimento,terapia intensiva e terapia estensiva. Diverse sono le strade percorribili  - aggiunte Di Raimo - l'amministrazione deve decidere quale percorrere; intanto è stato programmato un incontro tecnico per la prossima settimana".

COSA SONO LE RSA?

La RSA è una struttura residenziale extra ospedaliera finalizzata a fornire accoglimento, prestazioni sanitarie e di recupero, tutela e trattamenti riabilitativi ad anziani in condizioni di non autosufficienza fisica e psichica, privi di supporto familiare che consenta di erogare a domicilio gli interventi sanitari continui e l’assistenza necessaria. Le RSA sono volte a coniugare le esigenze di assistenza sanitaria con le esigenze di assistenza tutelare ed alberghiera. I pazienti ospitati nelle R.S.A. non sono assistibili a domicilio e non necessitano di ricovero in strutture di tipo ospedaliero o nei centri di riabilitazione.

 

RSA A SEZZE: UNA STORIA LUNGA 30 ANNI, INIZIATA NEL 1991

 

Il Comune di Sezze, nel 1991 iniziò a pensare ad una RSA. Nel 1995 approvò un progetto esecutivo e relativo quadro economico per realizzare tale struttura in località Villa Petrara. Si venne a sapere poi che lì insisteva un vincolo ambientale ignoto all’amministrazione comunale e al PRG. Le spese di progettazione esecutiva e cantierabile vennero pagate dalla Regione Lazio. Tre anni dopo, nel 1998, il consiglio comunale di Sezze, con delibera comunale, ci riprova pensando di realizzare la RSA in via della Valle, zona questa interessata da un altro vincolo paesaggistico. Dopo il nulla osta per la deroga al vincolo, il  Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, nel novembre del 2000, straccia il Nulla Osta rilasciato dalla Regione. Altre spese di progettazione. Fu così che per non perdere il finanziamento l'amministrazione comunale di Sezze sceglie una nuova destinazione, e cioè la struttura di via Cappuccini, dove per molti anni vi erano stati gli uffici della USL.  Nel 2001 il nuovo Studio di fattibilità in Via Cappuccini viene approvato. La gara di appalto però salta per corsi e ricorsi giudiziari. Nel 2004/2005 la nuova Giunta Zarra pensa ad una terza località, ossia in pianura, in località Fontana Acquaviva. Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) adottato dalla Giunta Regionale nel 2007 vincola anche questo progetto. Si arriva all’era Campoli. Nel 2011 l’ex sindaco firma un Protocollo di Intesa con la ASL Latina, per trasferire il finanziamento nell'Ospedale San Carlo di Sezze. Il nosocomio setino però nel frattempo era stato ceduto dalla Regione Lazio alla società SAN.IM S.p.A. a prevalente capitale regionale.

 

LA BATTAGLIA DEL COMITATO LE VIRGOLE

Il comitato spontaneo “Le Virgole” nelle sue diverse battaglie a tutela della salute pubblica e del depauperamento del nosocomio setino, raccolse oltre 10 mila firme per presentare una proposta di riconversione del finanziamento a favore della realizzazione di una "Casa della salute", per un “modello di sanità virtuosa e più vicina al cittadino”, con “presidi dei medici di medicina generale aperti per otto ore al giorno, sorveglianza dei pazienti fragili o con patologie croniche in modo da prevenire le fasi acute e i ricoveri. Pool di medici di base sempre presenti e pronti a dare cure e leggere esami, monitorando costi e prescrizioni e alleggerendo così il lavoro dei Pronto Soccorso dai codici bianchi”. Insomma una sanità, come disse a gran voce a servizio di tutti.

 

 

 

 

 

 

Giorni decisivi, anzi ore cruciali per il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, alle prese con il rilancio dell’azione di governo dopo l'apertura della crisi comunale. Il primo cittadino, sabato scorso, ha terminato il giro di consultazioni con tutti i gruppi consiliari di maggioranza per verificare la salute della stessa, e per trovare nuovi equilibri in seno alla Giunta comunale. Di Raimo negli incontri che ha avuto in questi giorni ha rilevato che tutti i consiglieri che sostengono la sua amministrazione comunale sono intenzionati ad andare avanti, decisi e convinti ad imprimere una svolta così come richiesto dal sindaco. Si vuole cambiare pagina e archiviare i primi due anni di rodaggio amministrativo e politico, poco convincente e scarsamente produttivo. Dalle indiscrezioni trapelate il sindaco, nell’arco di questa settimana, dovrebbe effettuare un tagliando di giunta; è probabile che ci sia un vero e proprio rimpasto dopo l’azzeramento delle deleghe assessorili. Potrebbero esserci due new entry in Giunta e altre deleghe dovrebbero essere assegnate ai componenti che non verranno sostituiti. Centrali, per il rilancio dell’azione di governo, il settore dei lavori pubblici, la cultura e le attività produttive. Sono questi i nodi principali su cui si sarebbero svolte le consultazioni del sindaco, settori importanti per la città e che in questi primi due anni sono stati croce e delizia del sindaco di Sezze, settori sui quali questa amministrazione intende puntare per il futuro della città, seminando bene per raccogliere meglio. Anche se da via Diaz restano tutti con le bocche cucite, soprattutto perché sarà Di Raimo ad avere l’ultima parola, è probabile che in Giunta possano entrare due consiglieri comunali che con responsabilità potrebbero fare un passo indietro e dimettersi. I questo caso la squadra di governo sarebbe più politica e meno tecnica, anche perchè esistono degli uffici comunali competenti che, per incarichi e ruoli, sono tenuti a tradurre ogni indirizzo politico in atti amministrativi.

 

LA GIUNTA COMUNALE PRIMA, DOPO E DURANTE

 

Con decreto sindacale n° 19 del 29 maggio scorso, il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, ha ratificato agli uffici comunali la revoca delle deleghe assessorili annunciata in sede di consiglio comunale il giorno prima. Pietro Ceccano, Antonio Di Prospero, Paola Di Veroli, Lucarini Vincenzo e Sabrina Pecorilli, fino a nuove disposizioni, restano assessori senza delega, tranne Di Prospero al quale non è stata revocata la delega di vice sindaco.

Ecco tutte le deleghe prima dell'azzeramento: Vincenzo Lucarini assessore ai Servizi sociali, Sanità, Rapporti con le Asl; Paola Di Veroli assessore allo Sport, Scuola, Formazione professionale; Antonio Di Prospero (vice sindaco) assessore Lavori pubblici e Assetto del territorio; Pietro Ceccano assessore alle Attività produttive, Patrimonio e Cultura; Sabrina Pecorilli assessore all'urbanistica, subentrata a Paola Perugini dimessasi subito per motivi personali.

 

Con decreto sindacale n° 19 del 29 maggio scorso, il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, ha ratificato agli uffici comunali la revoca delle deleghe assessorili annunciata in sede di consiglio comunale il giorno prima. Pietro Ceccano, Antonio Di Prospero, Paola Di Veroli, Lucarini Vincenzo e Sabrina Pecorilli, fino a nuove disposizioni, restano assessori senza delega, tranne Di Prospero al quale non è stata revocata la delega di vice sindaco. Nelle motivazioni della revoca il primo cittadino afferma che “si rende necessario promuovere una riarticolazione delle deleghe conferite, per una migliore omogeneità delle stesse al fine di consentire un percorso più agile e incisivo”. L’idea di rilanciare l’azione della Giunta è stata confermata sempre da Di Raimo nel corso di una riunione del Pd, tenutasi nei giorni scorsi presso il centro sociale Ubaldo Calabresi. Da oggi il sindaco si è “preso” 10 giorni per riarticolare gli incarichi assessorili nell’ottica di una diversa assegnazione dei ruoli alla luce dell’insoddisfazione comunicata in più occasioni. Gli scenari che si possono aprire, a questo punto, sono tre: rimpasto di Giunta, rimescolamento delle deleghe ai medesimi assessori o nessun cambiamento. Nel primo caso il sindaco potrebbe nominare nuovi assessori, pensando di limare gli equilibri in maggioranza: non è escluso che qualche consigliere comunale della stessa maggioranza possa fare un passo indietro, dimettendosi e rientrando poi in Giunta comunale. Nel secondo caso, invece, Sergio Di Raimo potrebbe limitarsi ad assegnare deleghe diverse agli attuali assessori, mettendo in scena una farsa poco credibile agli occhi dell’opinione pubblica. Se, infine, non dovesse succedere nulla, cosa molto improbabile considerata la serietà e l’esperienza politica del sindaco, la città avrebbe assistito semplicemente ad un gioco con le istituzioni, ad una burla poco confacente con il periodo di difficoltà che sta vivendo la nostra comunità, in attesa di risposte concrete su molteplici settori che coinvolgono direttamente i cittadini. Nel caso in cui non avvenisse nulla sarebbe evidentemente un modo per allontanare di pochi mesi lo spettro delle dimissioni.

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